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Santa Barbara martire

 






 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                                             Fotografica della statua di Santa Barbara

Santa Barbara anno 2005

Santa Barbara anno 2006

Santa Barbara anno 2007

Santa Barbara anno 2008

Santa Barbara anno 2009

Santa Barbara anno 2010

Santa Barbara anno 2011

Festa di Santa Barbara 2010 Gemellaggio con gli Amici di nave Ardito D 550

Lugo 5 Dicembre 2010

La celebrazione della giornata di festa in occasione della ricorrenza di Santa Barbara, Protettrice e Patrona dei Marinai ha avuto oggi 5 Dicembre la sua giornata conclusiva.
La funzione religiosa celebrata da Don Bruno Resta, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie (porta ghetto) Lugo, ha dato inizio alle iniziative messe in atto dal nostro gruppo.
L'omelia del nostro sacerdote si è indirizzata sulla nostra preghiera la "Preghiera del Marinaio".
Molto bella e significativa la sua analisi spirituale.
Erano presenti alla funzione religiosa, le rappresentanze della Capitaneria di porto di Ravenna, della Guardia di Finanza, del Corpo dei Vigili Urbani di Lugo, varie Associazioni D'Arma, il Consigliere Nazionale per L'A.N.M.I Dell' Emilia Romagna, Avv. Angelo Bartolotti, L'Ammiraglio Ronconi, i rappresentanti dell' A.N-M-I- di Ravenna, molti soci e simpatizzanti.
La giornata è poi proseguita con il tradizionale pranzo sociale, presso un noto ristorante della zona,"Ristorante IL MOLINELLO" in località Bagnara di Romagna via il molinello 5.
dove si sono potute gustare le ottime specialità della casa.
Una variante ha caratterizzato questa giornata, lo scambio crest tra il rappresentante e fondatore del "Comitato di Nave Ardito" il nostro socio,nonché vice Presidente Domenico Meduri e il nostro Presidente del gruppo Giovanni Riccipetitoni.
Lo scambio dei crest è avvenuto con una cerimonia che si addice alle migliori tradizioni Marinare.
Questa variante ha dato lustro e visibilità ad una nave che ha fatto parte della storia della Marina Militare.
La scenografia della sala del ristorante è stata curata dalle instancabili mani delle donne che fanno parte dell'esecutivo di questo gruppo, Viviana Toni e Franca Venturini (in Tellurio )e dai soci Costa Rino e Alboni Sergio, senza i quali molte manifestazioni non si sarebbero potute realizzare.
Una grande gigantografia di Nave Ardito D 550 su sfondo blu mare, sovrastava la scena, che emozionava e non poco coloro i quali erano stati a bordo o avevano fatto parte dell'equipaggio.
Non era immune a questa emozione neanche lo stesso socio e vice Presidente del nostro gruppo Domenico Meduri, che in questa giornata gestiva la doppia parte di socio del gruppo e rappresentante del Comitato Amici di nave Ardito, le sue parole a ringraziamento dell' amicizia e disponibilità da parte nostra ad ospitare sul nostro sito, il collegamento al sito www.naveardito.it , tradivano il suo stato d'animo , questa emozione trovava il suo punto massimo quando in sala è arrivata la torta del Marinaio essa riportava l'immagine della sua "Amata" nave, una sorpresa bellissima che sinceramente dico non mi aspettavo e per questo insieme al consigliere di questo gruppo Tinti Alfeo anch' egli imbarcato su questa Unità non smetteremo mai di ringraziare per questo bellissimo regalo.
Tanti invece sono stati i doni offerti dalla ormai immancabile lotteria di fine anno. doni di pregio e di valore che hanno meravigliato i presenti, un bellissimo televisore ultima generazione è stato il primo premio come sempre offerto dal nostro Presidente Onorario Avv. Angelo Bartolotti, ha reso felice il vincitore.

Domenico Meduri

Allocuzione comitato amici di nave Ardito

COMITATO AMICI DI NAVE ARDITO

Cerimonia consegna crest al gruppo ANMI T.V.G.Miraglia Lugo di Romagna

Sig.Presidente, Sig. delegato Nazionale,
Sig. rappresentanti delle Associazioni D’Arma,
Sig Soci A,N,M,I, signore e signori.

Oggi sono qui a celebrare insieme a voi questa festa di Santa Barbara Protettrice di noi Marinai e di tutti coloro che hanno a che fare con il fuoco e con il pericolo.
Oggi sono qui in doppia veste di socio di questo gruppo e di rappresentante e fondatore del
“Comitato Amici Di Nave Ardito”.
Questo comitato nasce nell’anno 2008 per mia iniziativa e in concomitanza con altri marinai imbarcati su questa nave ha lo scopo di ricordare questa unità, dove per molti anni abbiamo passato parte della nostra gioventù .
Accomunare nel ricordo e nell’amicizia le persone che su essa hanno operato per i mari del mondo, dove tutti erano una famiglia,dove il più piccolo aiutava il più grande e il più grande aiutava il più piccolo, nel bisogno sapevamo di poter contare sull’aiuto di tutti senza distinzioni di grado .questa era la grande famiglia di nave Ardito, alla quale questo comitato oggi si ispira.
Nave ARDITO nasce nei cantieri navali di Castellammare di Stabia, viene impostata nell’anno 1968 varata il 1971 consegnata alla marina nell’anno 1973, termina la sua vita operativa nell’anno 2006 a La Spezia.
riceve la Bandiera di Combattimento, dall' Associazione Nazionale Marinai D'Italia e dalla Lega Navale il 29/06/1975.
Era un cacciatorpediniere lanciamissili le sue caratteristiche:

Dislocamento: 4,554 t.pc.
Dimensioni : 140,7 x 14,7 x 4,5 (6,4)m
Equipaggio: 30 + 350

Ho portato una gigantografia di questa unità per darvi una idea di cosa stiamo parlando.
Questa nave non è più operativa, ha effettuato il suo ultimo ammaina Bandiera nel lontano Settembre del 2006, ma il suo ricordo è sempre vivo in noi.
Niente e stato veramente più azzeccato del motto che ha coniato il nostro Presidente Nazionale A.N.M.I. Ammiraglio Pagnottella che è stato il 19° comandante di questa nave con il grado di CAPITANO DI VASCELLO nel periodo dal 03/10/1991 al 04/10/1992.
“UNA VOLTA MARINAIO … MARINAIO PER SEMPRE” e noi siamo rimasti marinai.
Anche questa nave come tutte le navi della Marina Militare hanno un motto , quello di questa nave è NIHIL OBEST il cui significato è “nulla può fermarmi” e come vedete è cosi ancora oggi, la ricordiamo in tutta la sua maestosità e bellezza.
Il comitato amici di nave Ardito a ringraziamento dell’ospitalità trovata in questo gruppo e presso il vostro sito internet , per la pubblicazione del nostro link o contatto per i non addetti ai lavori
( www.naveardito.it ), fa dono a Lei Sig Presidente, come rappresentante di questo gruppo A.N.M.I., del nostro crest , esso rappresenta un momento di aggregazione tra uomini e navi della nostra Marina Militare.
Il crest è stato realizzato con la partecipazione mia e di altro rappresentante il comitato, mia per l’idea di mostrare gli uomini, e del Sig.Zampaglione che desiderava risaltare la nave; il connubio si sposava tra le due idee, il risultato finale è questo crest la cui grafica rappresenta la riproduzione della prora delle nave nel giorno del varo a Castellammare di Stabia e dallo schieramento degli equipaggi per l’ultimo ammaina Bandiera a La Spezia, il tutto a simbolo del primo ed ultimo giorno di vita di
NAVE ARDITO.

viva la Marina Viva nave Ardito .

Buon compleanno 37 anni fa come oggi fu consegnata alla Marina Militare



Lugo 5/12/2010

Meduri Domenico

 


Santa Barbara nacque a Nicomedia (oggi Ismit o Kocael in Turchia) nel 273 d.C.. La sua vita riservata, intenta allo studio, al lavoro e alla preghiera la definì come ragazza barbara, cioè non romana. Era una denominazione di disprezzo. E' questo il nome a noi pervenuto da quello suo proprio. Tra il 286-287 Santa Barbara si trasferì presso la villa rustica di Scandriglia poiché il padre Dioscoro, fanatico pagano, era un collaboratore dell'imperatore Massimiano Erculeo. Quest'ultimo gli aveva donato ricchi e vasti possedimenti in Sabina. Dioscoro fece costruire una torre per difendere e proteggere Barbara durante le sue assenze. Il progetto originario prevedeva due finestre che diventarono tre (in riferimento alla Croce) secondo il desiderio della ragazza. Fu costruita anche una bellissima vasca a forma di Croce. Sia la finestra che la vasca non erano altro che i simboli del cristianesimo a cui la ragazza si era convertita. La tradizione afferma che proprio nella vasca Barbara ricevette il battesimo per la visione di San Giovanni Battista. La manifestazione di fede di Barbara provocò l'ira di Dioscoro; essa allora per sfuggire a quest'ultimo si nascose nel bosco dopo aver danneggiato gran parte degli dei pagani della sua villa. La tradizione popolare scandrigliese afferma che essa si rifugiava in una nicchia scavata all'interno di una roccia (dicitura indicata come riparo di Santa Barbara in località "le scalelle") e fu trovata per la delazione di un pastore lì presente. Dioscoro la consegnò al prefetto Marciano con la denuncia di empietà verso gli dei e di adesione alla religione cristiana. Durante il processo che iniziò il 2 dicembre 290 Barbara difese il proprio credo ed esortò Dioscoro, il prefetto ed i presenti a ripudiare la religione pagana per abbracciare la Fede Cristiana: fu così torturata e graffiata mentre cantava le lodi al Signore. Il giorno dopo aumentarono i tormenti mentre la Santa sopportava ogni prova col fuoco. Il 4 dicembre letta la sentenza di morte Dioscoro prese la treccia dei capelli e vibrò il colpo di spada per decapitarla. Insieme a Santa Barbara subì il martirio la sua amica Santa Giuliana, questo avvenne nella zona campestre indicata nei codici antichi con una espressione generica "ad aram solis" o "in loco solis" (denominazione della zona costa del sole oggi denominata Santa Barbara). Il cielo si oscurò e un fulmine colpì Dioscoro. La tradizione scandrigliese invoca la Santa contro i fulmini, il fuoco, la morte improvvisa, il pericolo ecc. La tradizione inoltre affermava che la treccia di Santa Barbara fosse visibile all'innocenza dei bambini alla sorgente omonima. Il nobile Valenzano curò la sepoltura del corpo della Santa presso una fonte (sorgente di Santa Barbara) che diventò una meta di pellegrinaggio per l'acqua miracolosa. Quando l'imperatore Costantino nel 313 consentì di rendere un culto esterno ai martiri, i fedeli ornarono il sepolcro e di seguito vi costruirono un oratorio (che si ritiene del VI secolo). Nel secolo IX decadde dal suo primitivo splendore e nel secolo X si poteva considerare abbandonato a seguito dell'invasione saracena. Passata l'invasione attorno all'anno 1000 fu eretta una chiesa completamente rifatta che esiste ancora oggi. Tra il 955 ed il 969 i reatini organizzarono una spedizione a Scandriglia (che oggi si trova in provincia di Rieti) e dopo varie ricerche trovarono il suo corpo. Fu sottratto ai ricercatori di corpi santi e portato al sicuro nella Cattedrale di Rieti dove ancora oggi riposa sotto l'altare maggiore. Santa Barbara è la patrona di Scandriglia e di Rieti.
Il corpo di Santa Barbara si venera, dal 1009, nella chiesa veneziana di S. Giovanni Battista a Torcello. La reliquia del cranio era custodita, prima in un busto di legno poi in uno di metallo, nella chiesa di S. Barbara dei Librari. Con la soppressione della parrocchia di S. Barbara, avvenuta il 15 settembre 1594, l’insigne reliquia fu portata a San Lorenzo in Damaso. Il reliquiario parte in argento, parte argento e bronzo dorato, è da attribuirsi alla prima metà del XVI secolo. Il Diario Romano (1926) indica a S. Maria in Traspontina, nell’altare a lei dedicato, un frammento di un braccio. Alcune reliquie non insigni di S. Barbara sono conservate, in un cofanetto del XII secolo, nel Tesoro di S. Giovanni in Laterano.

[ Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari

[ Testo di Andrea Del Vescovo]