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Santa Barbara martire

 






 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                                             Fotografica della statua di Santa Barbara

Santa Barbara anno 2005

Santa Barbara anno 2006

Santa Barbara anno 2007

Santa Barbara anno 2008

Santa Barbara anno 2009

Santa Barbara anno 2010

Santa Barbara anno 2011

Festa di Santa Barbara 2011 

Lugo 4 Dicembre 2011

La celebrazione della giornata di festa in occasione della ricorrenza di Santa Barbara, Protettrice e Patrona dei Marinai ha avuto oggi  4 Dicembre la sua giornata conclusiva.
La funzione religiosa celebrata da Don Bruno Resta, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie (porta ghetto) Lugo, ha dato inizio alle iniziative messe in atto dal nostro gruppo.
L'omelia del nostro sacerdote si è sulla importante ricorenza celebrata nel mese di ottobre 2011 sul centenario della nascita di Padre Igino Lega
Molto bella e significativa la sua analisi spirituale.
Erano presenti alla funzione religiosa, le rappresentanze della Capitaneria di porto di Ravenna, della Guardia di Finanza, del Corpo dei Vigili Urbani di Lugo, varie Associazioni D'Arma, il Consigliere Nazionale per L'A.N.M.I Dell' Emilia Romagna, Avv. Angelo Bartolotti, , i rappresentanti dell' A.N-M-I- di Ravenna, molti soci e simpatizzanti.
La giornata è poi proseguita con il tradizionale pranzo sociale, presso un noto ristorante della zona,"Ristorante IL MOLINELLO" in località Bagnara di Romagna via il molinello 5.
dove si sono potute gustare le ottime specialità della casa.
Una variante ha caratterizzato questa giornata, la consegna del crest del nostro gruppo  tra  il nostro  Presidente   Giovanni Riccipetitoni e il rappresentante del comune di Lugo L'asserssore  Bandini presente oltre che alla funzione religiosa anche in questa occasione al tradizionale pranzo e alla partecipazione della ormai famosa lotteria di fine hanno, che elergisce sempre un numero di premi ai soci e anche ai non soci.
doni di pregio e di valore che hanno meravigliato i presenti, un bellissimo televisore ultima generazione è stato il primo premio come sempre offerto dal nostro Presidente Onorario Avv. Angelo Bartolotti, ha reso felice il vincitore.
Questa variante ha dato lustro e visibilità al gruppo nel territorio Lughese
La scenografia della sala del ristorante è stata curata dalle instancabili mani delle donne che fanno parte dell'esecutivo di questo gruppo, Viviana Toni e Franca Venturini (in Tellurio )e dal socio   Alboni Sergio, senza i quali molte manifestazioni non si sarebbero potute realizzare.

Domenico Meduri

Le foto della giornata






Lugo 4/12/2010

 


Santa Barbara nacque a Nicomedia (oggi Ismit o Kocael in Turchia) nel 273 d.C.. La sua vita riservata, intenta allo studio, al lavoro e alla preghiera la definì come ragazza barbara, cioè non romana. Era una denominazione di disprezzo. E' questo il nome a noi pervenuto da quello suo proprio. Tra il 286-287 Santa Barbara si trasferì presso la villa rustica di Scandriglia poiché il padre Dioscoro, fanatico pagano, era un collaboratore dell'imperatore Massimiano Erculeo. Quest'ultimo gli aveva donato ricchi e vasti possedimenti in Sabina. Dioscoro fece costruire una torre per difendere e proteggere Barbara durante le sue assenze. Il progetto originario prevedeva due finestre che diventarono tre (in riferimento alla Croce) secondo il desiderio della ragazza. Fu costruita anche una bellissima vasca a forma di Croce. Sia la finestra che la vasca non erano altro che i simboli del cristianesimo a cui la ragazza si era convertita. La tradizione afferma che proprio nella vasca Barbara ricevette il battesimo per la visione di San Giovanni Battista. La manifestazione di fede di Barbara provocò l'ira di Dioscoro; essa allora per sfuggire a quest'ultimo si nascose nel bosco dopo aver danneggiato gran parte degli dei pagani della sua villa. La tradizione popolare scandrigliese afferma che essa si rifugiava in una nicchia scavata all'interno di una roccia (dicitura indicata come riparo di Santa Barbara in località "le scalelle") e fu trovata per la delazione di un pastore lì presente. Dioscoro la consegnò al prefetto Marciano con la denuncia di empietà verso gli dei e di adesione alla religione cristiana. Durante il processo che iniziò il 2 dicembre 290 Barbara difese il proprio credo ed esortò Dioscoro, il prefetto ed i presenti a ripudiare la religione pagana per abbracciare la Fede Cristiana: fu così torturata e graffiata mentre cantava le lodi al Signore. Il giorno dopo aumentarono i tormenti mentre la Santa sopportava ogni prova col fuoco. Il 4 dicembre letta la sentenza di morte Dioscoro prese la treccia dei capelli e vibrò il colpo di spada per decapitarla. Insieme a Santa Barbara subì il martirio la sua amica Santa Giuliana, questo avvenne nella zona campestre indicata nei codici antichi con una espressione generica "ad aram solis" o "in loco solis" (denominazione della zona costa del sole oggi denominata Santa Barbara). Il cielo si oscurò e un fulmine colpì Dioscoro. La tradizione scandrigliese invoca la Santa contro i fulmini, il fuoco, la morte improvvisa, il pericolo ecc. La tradizione inoltre affermava che la treccia di Santa Barbara fosse visibile all'innocenza dei bambini alla sorgente omonima. Il nobile Valenzano curò la sepoltura del corpo della Santa presso una fonte (sorgente di Santa Barbara) che diventò una meta di pellegrinaggio per l'acqua miracolosa. Quando l'imperatore Costantino nel 313 consentì di rendere un culto esterno ai martiri, i fedeli ornarono il sepolcro e di seguito vi costruirono un oratorio (che si ritiene del VI secolo). Nel secolo IX decadde dal suo primitivo splendore e nel secolo X si poteva considerare abbandonato a seguito dell'invasione saracena. Passata l'invasione attorno all'anno 1000 fu eretta una chiesa completamente rifatta che esiste ancora oggi. Tra il 955 ed il 969 i reatini organizzarono una spedizione a Scandriglia (che oggi si trova in provincia di Rieti) e dopo varie ricerche trovarono il suo corpo. Fu sottratto ai ricercatori di corpi santi e portato al sicuro nella Cattedrale di Rieti dove ancora oggi riposa sotto l'altare maggiore. Santa Barbara è la patrona di Scandriglia e di Rieti.
Il corpo di Santa Barbara si venera, dal 1009, nella chiesa veneziana di S. Giovanni Battista a Torcello. La reliquia del cranio era custodita, prima in un busto di legno poi in uno di metallo, nella chiesa di S. Barbara dei Librari. Con la soppressione della parrocchia di S. Barbara, avvenuta il 15 settembre 1594, l’insigne reliquia fu portata a San Lorenzo in Damaso. Il reliquiario parte in argento, parte argento e bronzo dorato, è da attribuirsi alla prima metà del XVI secolo. Il Diario Romano (1926) indica a S. Maria in Traspontina, nell’altare a lei dedicato, un frammento di un braccio. Alcune reliquie non insigni di S. Barbara sono conservate, in un cofanetto del XII secolo, nel Tesoro di S. Giovanni in Laterano.

[ Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari

[ Testo di Andrea Del Vescovo]