RACCONTI DALLA CORAZZATA LITTORIO
![]() ![]() Flavio Loreti ex Sergente furiere della Regia Marina Italiana Reduce della corazzata Littorio |
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La breve storia della corazzata Littorio tento di riassumerla nel modo seguente:
il 20 maggio 1940 la Littorio lasciò Genova, suo porto di allestimento per La Spezia.
Dopo breve sosta parti per Taranto, dove giunse il 21 maggio 1940, entrando a far parte della
prima squadra navale come nave Ammiraglia della nona Divisione ( Amm. di Divisione Carlo Bergamini ).
Il 10 giugno 1940, allo scoppio della guerra, l'Unità si trovava a Taranto ancora in fase di allestimento.
In occasione dell'operazione Britannica ( HATS ), prese tuttavia il mare il 31 agosto, unitamente a
formazioni navali della prima e della seconda squadra, per intercettare le forze nemiche.
Mancato l'incontro la Littorio rientro alla base durante la notte del primo settembre.
Nella notte tra 11 e 12 novembre 1940, durante l'incursione degli aereo siluranti dell' ILLUSTRIOUS su Taranto,
era alla fonda in mar Grande.
Alle 23.15 venne colpita da due siluri, uno a prora a dritta ed uno a poppa a sinistra.
Alle ore 00,01 nel corso di una ondata successiva di veicoli attaccanti, venne colpita da un altro siluro a
poppavia del centro a dritta.
Danneggiata piuttosto gravemente, l'Unità andò ad arenarsi in bassi fondali.
Il giorno 11 dicembre 1940 entrò in bacino per le riparazioni, sostituita dalla corazzata Vittorio Veneto
quale nave ammiraglia della squadra navale.
Ultimati i lavori il giorno 11 marzo 1941 alzò il 1 aprile nuovamente l' insegna dell'ammiraglio Iachino,
comandante in capo della squadra navale.
Rimase a Taranto sino la 29 agosto, partecipando ad azioni di fuoco contro ricognitori nemici che sorvolavano la base.
Alle ore 16.00 del 22 agosto usci da Taranto e con altre unità
provenienti da basi diverse, tentò di intercettare la forza H
Britannica,
impegnata nell'operazione Mincemeat; rientrò il giorno 26 a Napoli.
Dal 24 al 29 settembre,
effettuo un'altra
missione di guerra; rimase successivamente a Napoli, contribuendo alla difesa
contraerea della città.
Ne ripartì diretta a Taranto, il 13 dicembre.
Nell'attraversare lo stretto di Messina venne attaccata, senza esito, da un
sommergibile britannico.
Il 16 dicembre 1941 lascio Taranto per scortare con altre unità un importante
convoglio, contemporaneamente un convoglio Britannico
partito da Alessandria con forte scorta tentava di raggiungere Malta.
Nel pomeriggio del 17 dicembre le due forze navali vennero a contatto; ne derivò
la prima battaglia della Sirte, nella quale furono conseguiti
risultati tattici di rilievo.
E da mettere in evidenza che la forte scorta navale accentrata intorno al
convoglio Italiano, permise al convoglio stesso di raggiungere felicemente i
porti di destinazione.
Fu il primo convoglio giunto indenne in Libia dopo circa due mesi.
Dal 3 al 5 gennaio 1942, la Littorio prese parte all'operazione M. 43
assicurando la scorta indiretta a tre convogli che contemporaneamente dalle basi
Nazionali dirigevano per Tripoli.
Il 22 marzo la Littorio con altre unità usci da Taranto alle ore 00.27 per
intercettare un convoglio, che con forte scorta si dirigeva da Alessandria a
Malta.
Nel pomeriggio del 22 le due forze navali vennero a contatto nella seconda
battaglia della Sirte.
Lo scontro fu interrotto dal sopraggiungere dell' oscurità.
Nel rientrare a Taranto, dove giunse alle 18.42 del 23 la Littorio che nel
combattimento aveva incassato solo un colpo da 120 mm. e sparato 181 colpi 381
mm. riuscì ad evitare un siluro
lanciato contro di essa da un sommergibile.
Durante l'operazione ( mezzo giugno 14-16 giugno 1942 ), la Littorio operò nel
settore orientale il convoglio britannico diretto a Malta ( operazione Vigorous
), ma non pervenne al contatto tattico poiché la formazione Inglese rientro
tempestivamente ad Alessandria.
Per tutta la navigazione la forza navale Italiana venne continuamente attaccata
da bombardieri e aereo siluranti e alle 18.16 del giorno 16, la Littorio fu
colpita di striscio al fianco della torre prodiera
da 381 da una bomba di medio calibro che esplose contro la corazza orizzontale
della lunetta di sinistra.
Alle 23.39 mentre la squadra era ormai nel mare Ionio un aereo colpi la Littorio
con un siluro a prora a dritta, la nave sbandò ma venne subito raddrizzata
mediante operazione di bilanciamento.
L'allagamento fu contenuto e l'unità poté mantenere una velocità di circa 20
nodi e rientrare con i propri mezzi e senza altri incidenti a Taranto insieme
con le altre unita della squadra.
Dal 26 giugno al 27 agosto vennero effettuati lavori di riparazioni ed
esercitazioni di addestramento, nel frattempo la nave contribuì al rafforzamento
della difesa contraerea della piazza.
Il 13 novembre l'unità si trasferì a Napoli dove partecipo alla difesa
contraerea della città.
Dopo il bombardamento del 4 dicembre 1942 la Littorio venne inviata a Taranto,
da dove poi prosegui per La Spezia.
Dal 29 gennaio 1943 al 4 febbraio fu dislocata a Genova, quindi rientrò alla
Spezia.
Durante il periodo trascorso nella base dell'alto Tirreno effettuò uscite per
esercitazioni e rimase sempre pronta a muovere.
Il 5 aprile 1943 sulla Littorio alzò la sua insegna l'ammiraglio di squadra
Carlo Bergamini, nuovo comandante in capo delle forze navali ( nuova
denominazione della squadra navale ).
Durante l'attacco aereo sulla Spezia del 14 aprile 1943 la Littorio venne
colpita da una bomba, il giorno seguente il comando in capo delle forze navali
si trasferì sulla corazzata Roma.
Durante il bombardamento aereo del 19 aprile 1943 la Littorio venne colpita da
una bomba e da uno spezzone incendiario, fu poi danneggiata il 5 giugno durante
la prima incursione diurna effettuata da bombardieri della USAF, nonostante i
danni subiti l'unità fu nuovamente sede del comando in capo dal 6 giugno al 26
luglio.
Dopo gli avvenimenti del 25 luglio 1943 ( caduta del Fascismo ) con dispaccio
dello stato maggiore della Marina n° 31912 del 30 luglio 1943 alla nave fu dato
il nome Italia.
Il 9 settembre 1943 alle ore 3.15 con le altre unità delle forze navali,
l'Italia lascio La Spezia per Malta, alle ore 10.10 apri il fuoco contro un
aereo sconosciuto che sorvolava la formazione ( probabilmente un aereo tedesco
), alle 16.15 attaccata da aerei tedeschi, nonostante la violenta reazione,
venne colpita da una bomba a razzo di grosso calibro che perforò i ponti di
castello, di coperta e di muratura, esplose in mare in prossimità dello scafo
causando una falla di metri 21x9 circa, con conseguente allagamento di 3
controcarene, 8 doppi fondi e 2 intercapedini, pur danneggiata la nave poté
continuare la navigazione e il giorno 11 settembre giunse alla Valletta (
Malta).
Il 14 settembre partì per Alessandria D'Egitto, proseguendo subito per Ismalia,
dove sosto dal 16 settembre al 18 ottobre 1943, giorno nel quale si trasferì al
Gran lago amaro, ne parti il 5 febbraio 1947 per tornare in Patria,il 9 febbraio
giunse ad Augusta.
Nel periodo 10 giugno 1940 - 8 settembre 1943 la Littorio effettuo 46 missioni
di guerra, delle quali 9 per ricerca del nemico, 3 per scoperta e protezioni del
traffico, 5per trasferimento e 29 per esercitazioni.
Percorse in totale 13583 miglia per 766 ore di moto, consumando 17740 tonnellate
di nafta, per 251 giorni rimase inattiva per lavori di riparazioni.
Dall'otto settembre 1943 all'otto maggio 1945 effettuo solo 3 missioni per
trasferimento per 2427 miglia e 132 ore di moto.
Nel periodo di cobelligeranza con gli alleati venne ventilata l'idea di
impiegare l' ITALIA in appoggio allo sbarco della Francia meridionale o nel
Pacifico, ma considerazioni politiche fecero abbandonare tali progetti.
Secondo il trattato di pace, la corazzata "Italia" già "Littorio" avrebbe dovuto
essere consegnata agli Stati Uniti ma questi vi rinunciarono e la corazzata
rimase in possesso dell'Italia, il 1 giugno 1948 passò in disarmo e dopo alcuni
mesi venne demolita a la Spezia.
La corazzata "Italia" fu radiata con decreto del Presidente della Repubblica del
1 giugno 1948 riportato nel giornale ufficiale anno 1948 dispensa 17.
Ricordando i caduti di questa bella nave rivolgiamo un reverente pensiero a
tutti i caduti della nostra gloriosa Marina che immolarono la loro vita per la
nostra amata Patria.
IL PRESIDENTE
Giuseppe Maurizi
Caratteristiche tecniche
Tipo: nave da battaglia
classe: Littorio
cantiere: Ansaldo di Genova
Impostazione: 18 settembre 1934
Varo: 9 giugno 1937
Completamento: 6 maggio 1940
Dislocamento: 43835 Tonnellate standard
45963 Tonnellate a pieno carico
Lunghezza: 237,8 metri
Larghezza: 32,9 metri
Pescaggio: 9,6 - 10,5 metri
Propulsione: 8 caldaie tipo yarrow/Regia marina
4 turbine tipo Belluzzo/Parsons
4 eliche
Potenza: 140.000 Hp
Velocità: 30 nodi
Autonomia: 3920 miglia a 20 nodi
Equipaggio: 120 ufficiali
1800 sottoufficiali e comuni
Armamento: 9 cannoni da 381/50 tre installazioni trinate
12 cannoni da 152/55 quattro installazioni trinate
12 cannoni da 90/50 modello 1939
20 mitragliere AA da 37/54 dieci installazioni binate
28 mitragliere AA da 20/65 quattordici installazioni binate
Corazzatura: 350 millimetri (verticale)
207 millimetri (orizontale)
350 millimetri (artiglierie)
260 millimetri (torre comando)
Mezzi aerei: catapulta con 2 - 3 aerei IMAM RO 43 Reggiani RE 2000
Tutte le informazione riguardanti "
Racconti dalla corazzata Littorio"
sono forniti dal socio Flafio Loreti, i dati tecnici e foto della corazzata sono
di pubblico dominio tratti da pagina Wikipedia.
il sito di pubblicazione e il webmaster non sono responsabili di inesattezze.
È salpato per l’ultima missione il caro amico Flavio Loreti. Fu sergente furiere, sommergibilista e si imbarcò su prestigiosi navi tra cui la corazzata Littorio. Lo ricordiamo così, con la sua vivacità romagnola, la stretta di mano d’acciaio (nonostante i suoi 95 anni!) e la Sua passione ed amore verso la Marina che orgogliosamente ha servito durante la seconda guerra mondiale. Ora Flavio potrà incontrare di nuovo i suoi amici Marinai del Littorio e leggere con trasporto e dedizione, come solo Lui sapeva fare, la “Preghiera del Marinaio” di Antonio Fogazzaro (Articolo Marco Spina)